Q3, 2017 – Ergonomia della competenza in funzione dell’età
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Più lavoro a turni e attività nei weekend;
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Più lavoro irregolare e contratti precari;
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Maggiore rischio d’infortunio sul lavoro: nella fascia di età 18-24
anni il rischio di infortuni non mortali è superiore di oltre il 40% rispetto
all’intera forza lavoro.
Guardando invece all’età matura, da quali considerazioni partire?
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Le differenze all’interno della popolazione lavorativa più anziana
sono più spiccate;
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C’è un declino di alcune abilità fisiche, psicofisiologiche e di
adattamento, seppure emergano le strategie di compensazione derivanti
dall’esperienza;
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Si evidenzia una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari,
respiratorie e muscoloscheletriche, e di disordini ormonali e metabolici;
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L’organismo ha un minore adattamento al lavoro notturno e più
frequenti disturbi del sonno.
Per un inquadramento del problema è, a mio avviso, utile la teoria del
cosiddetto
disadattamento evolutivo
3. Sull’
aging
agiscono due processi
che si possono definire “darwiniani”: a) la lotta cellulare per le risorse
interne e b) i meccanismi fisiologici, sviluppati nei millenni per una
sopravvivenza più limitata rispetto alla longevità attuale. Energia,
metabolismo, immunità e comportamento sono programmati per età e
ambienti diversi dall’attualità. Di fatto, invecchiando, si diventa dei
disadattati dall’evoluzione
!
Secondo una visione più drastica il trend è oggi nascere già disadattati
per le esigenze della società.
Uno dei problemi attuali è proprio identificare quale sia lo
starndard
di
lavoratore, considerando che i
trends
sono:
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Secondo OMS il lavoratore invecchia dopo i 45 ann
i 4;
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Secondo altri studi è “anziano” (aged) chi ha >55 anni;
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Nel 2025 in UE i lavoratori 50-64 saranno il 35%, il doppio degli
under 35;
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In Italia l’unica soluzione in atto per la denatalità e
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Cevenini E., Ostan R., Bucci L., Monti D., Franceschi C. “Stress, invecchiamento immunitario e
infiammazione” cap. 9 del volume “Stress e vita” a cura di Bottaccioli, Ed. Tecniche Nuove, 2012.
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Età fissata da OMS come inizio del declino, Chang G, 2000.