Q3, 2017 – Ergonomia della competenza in funzione dell’età
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obsolescenza delle competenze acquisite.
Età
(dal latino “Aevum” –
tempo -) è l’ampio periodo di tempo in cui si ravvisa l'affermazione e lo
sviluppo di determinati elementi di maturità e di cultura: maturazione,
crescita, fasi, tipi. L’obiettivo di questo ambito di studio è migliorare la
qualità dell’evoluzione, intesa come rapporto di
performance
.
Lo snodo da affrontare consiste nel mantenere, aggiornare o
implementare, un insieme armonico di capacità, conoscenze ed esperienze
finalizzate al raggiungimento di un certo scopo. Servono, di fatto, nuove
regole che consentano di “formare” la qualità dell’azione, intesa come
valore della prestazione lavorativa: l’idea è che
a qualsiasi età si può
produrre
.
Per ottenere il risultato bisogna, però, determinare quali siano gli aspetti
legati alle nuove
regole
(dal latino “Regula” - assicella di legno -): qual è
il modello di “linea” da seguire? A quali riferimenti attenersi per svolgere
un’azione?
Elenco di seguito una serie di parametri utili:
•
probabilità di errore;
•
obiettivi da raggiungere;
•
tempo a disposizione;
•
frequenza di azione;
•
tolleranza d’errore;
•
modelli di rappresentazione;
•
norme e standard cui attenersi;
•
modelli di interpretazione.
L’applicazione di questi indicatori nella progettazione della mansione
può migliorare la qualità della prestazione in termini di prevedibilità. In
questo senso, si attuano le previsioni del D.Lgs. 81/08 e si può
concretizzare un approccio di ergonomia alla definizione e formazione
delle competenze necessarie.
La funzione cognitiva che deve accompagnare l’azione è l’
attenzione
(dal latino “Attendere” - rivolgere l’animo -): è l’atto di selezionare
stimoli, gestirne l’informazione, influenzare la decisione e l’azione.
Tuttavia, non è “solo” un atto cognitivo: perciò, definisco l’attenzione
ergonomica come una
competenza-in-azione
, analizzabile e modificabile.
Occuparsene significa migliorare l’efficacia e l’efficienza della
prestazione vigile.