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Q3, 2017 – L’Age Management nelle pratiche H.R.

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L’Age Management nelle pratiche H.R.

di Umberto Frigell

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Un recente articolo del quotidiano “La Repubblica” del 7 marzo u.s.,

riprendendo uno studio delle Nazioni Unite, evidenziava come l’Italia, con

l’età media della sua popolazione di 44,9 anni, insieme a Giappone e

Germania, sia al vertice dei Paesi con la popolazione più “anziana” al

mondo.

La media dell’età della popolazione in Europa è, infatti, di 41,7 anni,

negli USA è 38,3, mentre Asia e America Latina hanno abitanti con un’età

media intorno ai 30 anni e l’Africa è in testa alla classifica di chi può

vantare di avere la popolazione più giovane, con un’età media di circa 19

anni.

In Italia, poi, i giovani sino ai 24 anni rappresentano poco più del 23%

della popolazione, mentre gli over 65 sono il 22,4%.

Questo trend è destinato a proseguire. La forbice che vede la

diminuzione delle nascite e l’aumento della speranza di vita delle persone

è destinata ad allargarsi. L’Istat ci ricorda che, anche nel 2016, in Italia è

proseguito il calo delle nascite e che nel futuro gli italiani “saranno sempre

meno, sempre più anziani e sempre più longevi”. Secondo questo scenario

Istat, il Paese tra 50 anni avrà 58,6 milioni di abitanti e nel 2065 saremo

53,7 milioni. Il report sul futuro demografico del Paese prefigura una

perdita di 2,1 milioni di persone già nel 2025.

Per comprendere il senso del titolo di questo articolo va, inoltre,

considerato quanto previsto dalla normativa della cosiddetta “Riforma

Fornero” del 28 giugno 2012. Questa ha, infatti, innalzato i requisiti di

accesso alla pensione di vecchiaia, portandoli a 66 anni e 7 mesi per gli

uomini e prevedendo un graduale incremento dell’età pensionabile delle

donne, fino al raggiungimento del pareggio. Per la pensione anticipata

ordinaria, è prevista oggi la possibilità per gli uomini di andare in pensione

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Coordinatore Nazionale del Centro Ricerche AIDP. Consulente di Direzione e Partner della società Mading.

Professore presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.