Q3, 2017 – Buona prassi AiFOS, Ferrero Mangimi, CONTEC AQS
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L’associazione ha promosso numerosi incontri e convegni, che hanno
cercato di indagare e presentare il tema sotto diversi aspetti: giuridico,
medico, organizzativo, tecnico, formativo, comunicativo.
Richiede tuttavia un approfondimento particolare il progetto di buona
prassi presentato all’INAIL, Focal Point italiano dell’Agenzia Europea.
Nell’ambito del concorso nazionale che raccoglie gli esempi più
significativi di organizzazioni che adottano pratiche innovative per la
salute e sicurezza, AiFOS ha promosso il progetto
“La valutazione dei
rischi inerenti la salute e sicurezza in azienda nel contesto
dell’invecchiamento della forza lavoro: Strumenti per la verifica della
corretta applicazione dell’art.28 del DLgs.81/08”
realizzato da Ferrero
Mangimi SpA, azienda produttrice di alimenti zootecnici fra i leader in
Italia, con il supporto del partner scientifico Contec AQS, società di
consulenza negli ambiti di ambiente, qualità e sicurezza e Centro di
Formazione AiFOS.
La sfida non facile per la realizzazione di una buona prassi sul tema
della valutazione dei rischi con particolare riferimento alla variabile
invecchiamento della forza lavoro è stata accolta dalla Dirigenza aziendale
e dal partner scientifico con impegno e ambizione
2 .L’implementazione presso Ferrero Mangimi SpA del nuovo approccio
olistico al processo di valutazione dei rischi ha consentito di individuare
nuove misure di prevenzione per la gestione dei nuovi rischi emergenti
individuati o l’accentuazione dei rischi esistenti in riferimento all’età dei
lavoratori.
Dall’applicazione di questo nuovo metodo di valutazione dei rischi,
sono stati ottenuti benefici immediati in termini di miglioramento generale
delle condizioni di salute e sicurezza e di consapevolezza dei soggetti
coinvolti. Nel medio-lungo periodo, riuscendo a prevedere il limitarsi
dell’insorgere di rischi emergenti e la riduzione dell’accentuazione di
rischi connessi all’aumentare dell’età, Ferrero Mangimi potrà riscontrare
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Delinea la difficoltà ad affrontare questo tema il numero esiguo di buone prassi realizzate a livello
nazionale e presentate all’INAIL: in tutta Italia sono stati presentati solo 10 progetti.