Lorenzo Fantini
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Editoriale
di Lorenzo Fantin
i 1Siamo alla conclusione della Campagna EU OSHA “Ambienti di lavoro
sani e sicuri” 2016 – 2017 che, come tutti gli addetti ai lavori sanno bene,
è stata incentrata sull’età, anzi su tutte le età (
all ages,
nella versione
inglese, da cui sono state declinate le diverse traduzioni) di chi lavora.
Questo perché l’invecchiamento è diventato elemento fondamentale per
dare valore e strutturare le azioni - e la formazione - non solamente rivolte
ai lavoratori in termini generali, ma al loro modo di essere operativi nel
mondo del lavoro attraverso la naturale evoluzione di vita e l’inevitabile
processo di logoramento.
E forse è proprio questo focalizzare la diversità il principale elemento
innovativo che ereditiamo dalla campagna: la ricerca di un approccio non
più quantitativo, ma qualitativo, che consenta di seguire e far vivere meglio
le persone per tutta la durata del percorso lavorativo. Questo significa che,
quantomeno le linee di indirizzo, sono state tracciate per inquadrare non
più solamente il problema in generale ma per affrontare il tema della tutela
della salute e sicurezza sul lavoro in diverse forme.
In tale ottica siamo orgogliosi di dare il nostro piccolo contributo,
raccogliendo in questo terzo “Quaderno della Sicurezza” dell’anno,
interventi capaci di focalizzare e far conoscere i diversi aspetti della
tematica.
Tralascio di sciorinare le statistiche sull’invecchiamento, utili a
ricordare che il problema sarà sempre più rilevante, perché ben riportate
nei diversi contributi: quello che mi preme è far emergere che i diversi
concetti di “Capacità lavorativa”, “Age (e “Diversity”) Management”,
“Work Life Balance”, “Work Ability Index” saranno elementi fondanti
delle prossime politiche e caratterizzeranno anche un nuovo modo di
intendere ed impostare la formazione.
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Direttore dei Quaderni della sicurezza di AiFOS, avvocato giuslavorista, già dirigente divisioni salute
e sicurezza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tra il 2003 e il 2013.