È stata presentata lunedì 14 ottobre a Roma, nell'Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, la Relazione annuale Inail 2023 che fotografa i dati sull’andamento infortunistico e le iniziative promosse dall’Istituto sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, indicando i percorsi evolutivi per affrontare le nuove sfide di un contesto produttivo in continua e rapida trasformazione.

Oltre 590mila le denunce di infortunio inoltrate all’Istituto di cui il 18,1% avvenuti “fuori dall’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Ad oggi solo il 64% di queste sono state riconosciute come infortunio sul lavoro. Rispetto al 2022 si registra una flessione del 16,1%: tuttavia a riduzione reale, al netto dell’effetto Covid, si attesta solo allo 0,6%.

Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (su 1.147 denunce totali, vale a dire il 48%), di cui oltre la metà (52,2%) “fuori dall’azienda”. Per i casi mortali, a differenza del biennio 2020-2021, l’emergenza sanitaria non ha avuto invece l’impatto rilevante osservato per le denunce in complesso e si apprezza un calo delle denunce vicino al 10%.

Alla data del 30 aprile 2024 le patologie di origine professionale denunciate all’Inail nel 2023 erano oltre 72mila, in aumento del 19,8% rispetto alle circa 61mila del 2022 e del 18,7% rispetto al 2019. Si tratta di un incremento atteso dopo la forte flessione che, a causa della pandemia da Covid-19, ha caratterizzato il 2020 e in minor misura il 2021.

Sul sito Inail è possibile consultare tutti i dati contenuti nell'appendice statistica e numerose infografiche esplicative.